Poesie per “Cima”

Postfazione

OMAGGIO A CIMA DA CONEGLIANO

di Graziella Andreotti

 

Il quaderno raccoglie tredici poesie di Daniele Donegà, nate dall’incontro con Cima da Conegliano a Palazzo Sarcinelli nel maggio del 2010. Nella prima, un airone in volo nella sera verso Canda ricrea in un brandello di campagna polesana la suggestione dei paesaggi di Cima. Nelle altre, aldilà di categorie temporali e spaziali, l’emozione nasce davanti ai quadri, supera la sensualità di forme e colori, gesti e simboli, per farsi parola evocatrice di immagini e di sentimenti.

Echi così diversi e remoti tra loro si fondono nella pura contemplazione fisica che diviene metafisica negli sguardi sereni e nelle mani avvolgenti di delicate Madonne, nelle piccole braccia del Bambino tese verso il volto o il collo della Madre. Una visione di sacralità immanente delle figure nel paesaggio, quasi fusione di Madonne, santi, rocce, fiori, animali. Un paesaggio che, abbandonati gli stilemi fantastici tardo-gotici, aderisce al vero con il poggio di Conegliano, il castello e le mura, il ponte sul Monticano, ma rimane utopico e sublime. E la luce chiara e argentea di Cima diviene esaltazione nei versi di Donegà, impressionista della sua terra dai contorni sfumati, intento a fissare silenzi e voci, aromi e atmosfere, momenti domani perduti di un Polesine, fragile e ferito, dalla musicalità arcana.